Assedio di al-Arish
Assedio di Al-Arish | |||
---|---|---|---|
Mappa del Medio Oriente | |||
Data | 8-19 febbraio 1799 | ||
Luogo | Al-Arish, Egitto | ||
Esito | Vittoria francese | ||
Schieramenti | |||
| |||
Comandanti | |||
| |||
Effettivi | |||
| |||
Perdite | |||
| |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Manuale |
V · D · M | |
---|---|
Presa di Alessandria – Shubra Khit – Piramidi – Nilo – Il Cairo – al-Arish – Giaffa – Acri – Monte Tabor – 1ª Aboukir – Eliopoli – 2ª Abukir – Alessandria – Assedio di Alessandria |
L'assedio di al-Arish, avvenuto nel febbraio 1799, vide opporsi le forze francesi di Napoleone Bonaparte e le forze ottomane, arroccate nella fortezza sulla costa settentrionale del Sinai. Un accordo tra i due eserciti portò alla conquista francese della fortezza dopo un assedio durato undici giorni.
Antefatti
Negli ultimi mesi del 1798, Napoleone aveva dovuto sedare una rivolta anti-francese ne il Cairo, sede designata dai francesi per governare il Paese africano. Le rivolte, che avevano causato numerosi morti tra i soldati francesi, tra cui un aiutante di campo di Napoleone, furono sedate nel sangue, dopo che i francesi fecero strage dei rivoltosi, spingendosi a fare decapitare chiunque fosse coinvolto nei moti.
Placata la rivolta, il generale corso decise di proseguire la sua spedizione militare in Egitto portando il suo esercito verso la Palestina: un esercito ottomani numeroso stava per partire dal nord della Siria per riprendere il possesso dell'Egitto.
La battaglia
All'inizio della campagna napoleonica contro le forze turche in Siria e Palestina l'avanguardia francese si imbatte inaspettatamente contro una solida posizione difensiva presso la località di al-Arish.[2]
La località, situata a metà della costa settentrionale della penisola del Sinai, ospitava una corposa guarnigione di soldati ottomani ed era un punto cruciale della traversata dell'esercito francese verso la Palestina: lasciarla alle spalle non era possibile. I francesi, tuttavia, non avevano con sé i mezzi per prendere d'assalto la città, non avendo portato con sé scale o cannoni di grosso calibro e dovettero attendere i rinforzi per poter proseguire.[3]
Giunti i rinforzi, i francesi tentarono un approccio diplomatico con gli assediati: avrebbero avuto salva la vita, in cambio dovevano lasciare la città e giurare di non intervenire contro le forze francesi per un anno. Gli ottomani accettarono.
Conseguenze
La piazzaforte cadde il 19 febbraio 1799.
Dopo aver ottenuto l'accordo con i turchi, Napoleone li rese liberi di andare dove preferivano. Commise però il grave errore di chiedere che uno dei loro contingenti fosse disarmato. Questo, nella tradizione turca, era una grave ed immediata violazione dell'accordo appena stipulato. I turchi obbedirono, ma si arroccarono a Giaffa, dove posero una strenua resistenza contro i francesi.[4]
Cinque giorni dopo, Napoleone catturò Gaza, trovando vasti depositi di cibo e munizioni al suo interno.[2]
Note
Bibliografia
- (DE) Gaston Bodart, Militär-historisches Kriegs-Lexikon (1618-1905), 1908.
- (FR) G.L. Niox, Géographie militaire, in Géographie militaire, v. 6, Dumaine, 1887.
- Andrew Roberts, Napoleone il Grande, traduzione di Luisa Agnese Dalla Fontana e Aldo Piccato, Utet Libri, 2023 [2014].
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su assedio di al-Arish
V · D · M | |
---|---|
13º-14º | 1285 Kulaca Hisar · 1326 Bursa · 1328-1331 Nicea · 1333-1337 Nicomedia · 1365 Adrianopoli · 1385 Sofia · 1393 Tarnovo · 1394-1402 Costantinopoli |
15º | 1411 Costantinopoli · 1422 Costantinopoli · 1422-1430 Tessalonica · 1428 Golubac · 1440 Belgrado · 1440-41 Novo Brdo · 1448 Svetigrad · 1450 Kruja · 1453 Costantinopoli · 1455 Berat · 1456 Belgrado · 1461 Trebisonda · 1462 Mitilene · 1463 Jajce · 1464 Jajce · 1467 Kruja · 1470 Negroponte · 1474 Scutari · 1477-1478 Kruja · 1478-1479 Scutari · 1480 Rodi · 1481 Otranto |
16º | 1500 Cefalonia · 1517 Cairo · 1521 Belgrado · 1522 Knin · 1522 Rodi · 1529 Algeri · 1529 Vienna · 1531 Diu · 1532 Güns (Kőszeg) · 1532 Maribor · 1533-34 Corone · 1534 Tunisi · 1534 Baghdad · 1537 Clissa · 1537 Corfù · 1538 Diu · 1539 Castelnuovo · 1541 Buda · 1543 Nizza · 1543 Esztergom · 1548 Aden · 1548 Van · 1551 Tripoli · 1552 Mascate · 1552 Hormuz · 1552 Temesvár · 1552 Eger · 1556 Orano · 1559 Bahrein · 1563 Orano · 1565 Malta · 1566 Szigetvar · 1570-1571 Famagosta · 1570 Nicosia · 1574 Tunisi · 1578 Gvozdansko · 1592 Bihać · 1593 Sisak · 1596 Eger |
17º | 1601 Canissa · 1621 Chocim · 1638 Baghdad · 1663 Uyvar · 1664 Novi Zrin · 1648-1669 Candia · 1672 Kamenets · 1683 Vienna · 1684 Buda · 1684 Santa Maura · 1685 Érsekújvár · 1686 Buda · 1686 Pécs · 1688 Negroponte · 1688 Belgrado · 1690 Belgrado · 1695 Azov · 1696 Azov |
18º | 1711 Brăila · 1715 Nauplia · 1716 Corfù · 1716 Temeşvar · 1717 Belgrado · 1733 Baghdad · 1734-1735 Ganja · 1737 Očakov · 1739 Belgrado · 1788 Očakov · 1788 Khotin · 1789 Belgrado · 1789 Izmaïl · 1799 Al-Arish · 1799 Giaffa · 1799 Acri |
19º | 1801 Cairo · 1806 Belgrado · 1821 Patrasso · 1821-1822 Acropoli · 1821 Tripolitsa · 1822 Missolungi · 1823 Missolungi · 1825-1826 Missolungi · 1826-1827 Acropoli · 1828 Kars · 1828 Varna · 1854 Calafat · 1854 Silistra · 1854-1855 Sebastopoli · 1855 Kars · 1877 Pleven |
20º | 1912-13 Scutari · 1912-13 Adrianopoli · 1915 Van · 1915-1916 Kut · 1916-1919 Medina |
Sconfitte ottomane mostrate in corsivo |