Chiesa cattolica in Marocco
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Cattedrale di San Pietro a Rabat | |||
Anno | 2010 | ||
Cattolici | 27.019 | ||
Popolazione | 31.648.151 | ||
Parrocchie | 36 | ||
Presbiteri | 41 | ||
Religiosi | 39 | ||
Religiose | 222 | ||
Nunzio apostolico | Alfred Xuereb | ||
Codice | MA | ||
Manuale |
La Chiesa cattolica in Marocco è parte della Chiesa cattolica universale in comunione con il vescovo di Roma, il papa.
Storia
La presenza del cristianesimo in Nord Africa è attestato dalla fine del II secolo. È molto probabile che l'annuncio del Vangelo sia giunto nella provincia romana della Mauretania Tingitana (attuale regione centro-settentrionale del Marocco) dalla vicina Spagna. Nell'anno 298 fu martirizzato, a Tangeri, il centurione Marcello. La nuova religione fece breccia tra gli indigeni berberi, ma soprattutto tra gli abitanti di origine romana; molte furono le diocesi istituite durante l'occupazione romana della regione (per esempio, Tingis, Zilis, Septem, Lixus, Tamuden-Sis, Salensis, ecc.). Scarsa la documentazione circa gli effetti che donatisti e vandali esercitarono sulla comunità cristiana della regione.
Con l'avvento dell'islam il cristianesimo si ridusse a piccole comunità, con la graduale scomparsa della gerarchia. Nel 1219 arrivano in terra marocchina i Francescani, inviati dallo stesso san Francesco. Pochi anni dopo, nel 1225, la Santa Sede eresse la diocesi del Marocco, nominando vescovo per i territori sotto il dominio almohade, il domenicano padre Domenico; nel 1226, il frate francescano Agnelo è stato nominato vescovo di Fez. Con l'inizio dell'evangelizzazione del Marocco, hanno inizio anche le persecuzioni con i primi martiri: tra questi si ricordano i francescani santi Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, uccisi nel 1220, e i santi Daniele e compagni, che subirono il martirio nel 1227.
A partire dal XV secolo gli eserciti spagnoli e portoghesi iniziarono la conquista dei territori del Marocco. In questo contesto sorsero la diocesi di Ceuta (1417), che assorbì l'antica diocesi del Marocco (o Fez), e quella di Tangeri (1472).
Dal XIV al XVII secolo, i missionari spagnoli continuarono a esercitare il loro ministero tra gli schiavi cristiani, sotto l'autorità dei vescovi di Ceuta che vivevano normalmente a Siviglia, come ausiliari dell'Arcivescovo di quella città. La missione però fu spesso sacrificata agli interessi di Stato e i frequenti disaccordi fra Santa Sede e Patronato spagnolo e portoghese minarono l'opera di evangelizzazione. La sede di Ceuta (che fu unita a Tangeri) per lunghi periodi rimase vacante. Infine nel 1630, la diocesi di Tangeri fu ridotta al rango di prefettura apostolica dipendente da Roma e venne affidata ai francescani. Quando a metà del XVIII secolo fu abolita la schiavitù dei cristiani in Marocco, aumentarono soprattutto lungo le coste piccole comunità di commercianti e marinai europei.
Nel 1908 papa Pio X elevò la prefettura apostolica di Tangeri in vicariato apostolico, assegnandogli i territori del protettorato spagnolo. Nel 1923 papa Pio XI creò un altro vicariato apostolico, quello di Rabat per i territori del protettorato francese. Con i decreti del 14 settembre 1955 e del 14 novembre 1956, papa Pio XII elevò i due vicariati apostolici in arcidiocesi. Louis-Amédée Lefèvre et Francisco Aldegunde furono designati come arcivescovi, dopo essere stati fino a quel momento vicari apostolici delle due sedi.
Due eventi particolarmente importanti nella storia della chiesa in Marocco sono state le visite di papa Giovanni Paolo II a Casablanca il 19 agosto 1985 e di papa Francesco a Rabat il 30 e 31 marzo 2019.
Organizzazione ecclesiastica
I fedeli cattolici del Paese sono ridotti ad un piccolo numero, per lo più stranieri ed immigrati. Il territorio comprende due arcidiocesi, entrambe immediatamente soggette alla Santa Sede:
La parte del Sahara Occidentale amministrata dal Marocco rientra nella prefettura apostolica del Sahara Occidentale.
I vescovi del Marocco sono membri della Conferenza episcopale regionale del Nordafrica, che raggruppa gli episcopati di Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Sahara Occidentale.
Statistiche
La Chiesa cattolica in Marocco al termine dell'anno 2010 su una popolazione di oltre 34 milioni di abitanti contava 27.019 battezzati, corrispondenti allo 0,08% del totale.[1] Inoltre gestiva 84 istituti scolastici e 21 istituti di beneficenza.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
2007 | 23.300 | 34.330.000 | 0,0 | 35 | 6 | 29 | 665 | 42 | 223 | 39 | |
2010 | 27.019 | 31.648.151 | 0,0 | 41 | 15 | 26 | 659 | 39 | 222 | 36 |
Nunziatura apostolica
La nunziatura apostolica di Marocco è stata istituita nel 1976. Essa ha sede nella città di Rabat.
Pro-nunzi apostolici
- Sante Portalupi, arcivescovo titolare di Cristopoli (5 marzo 1976 - 15 dicembre 1979 nominato nunzio apostolico in Portogallo)
- Bernard Henri René Jacqueline, arcivescovo titolare di Abbir Maggiore (20 marzo 1986 - 22 maggio 1993 ritirato)
Nunzi apostolici
- Domenico De Luca, arcivescovo titolare di Teglata di Numidia (22 maggio 1993 - 17 luglio 2003 ritirato)
- Antonio Sozzo, arcivescovo titolare di Concordia (17 luglio 2003 - 16 settembre 2015 dimesso)
- Vito Rallo, arcivescovo titolare di Alba (12 dicembre 2015 - 30 giugno 2023 ritirato)
- Alfred Xuereb, arcivescovo titolare di Amantea, dall'8 dicembre 2023
Cattedrali e chiese
Arcidiocesi di Rabat
Rabat
- Cattedrale di San Pietro
- Chiesa di Saint Pie X
- Chiesa di Saint Francois d'Assise
- Norte Dame de La Paix
Casablanca
- Cattedrale del Sacro Cuore (sconsacrata)
- Cattedrale di Norte Dame de Lourdes
- Chiesa di Anfa-Maarif
- Chiesa del Carmelo Saint Joseph
- Chiesa di Christ Roi
- Chiesa di Saint Francois d'Assise
- Chiesa di Saint Jacques
Altre città
- Chiesa di Sant'Anna, Agadir
- Chiesa di San Bernardo, El Jadida
- Chiesa dell'Assunzione, El Jadida
- Chiesa dell'Assunzione, Essaouira
- Chiesa di San Francesco d'Assisi, Fès
- Nuestra Señora del Pilar, Larache
- Chiesa dei Santi Martiri, Marrakech
- Notre Dame des Oliviers, Meknès
- Chiesa di Touba, Oujda
- Chiesa di Sidi Slimane
- Nuestra Señora de la Victoria, Tétouan
- Chiesa dell'Assunzione, Essaouira
- Nuestra Señora del Pilar, Larache
- Chiesa dei Santi Martiri, Marrakech
- Parrocchiale di Oujda
- Chiesa di Touba, Oujda
- Chiesa di Sidi Slimane
- Nuestra Señora de la Victoria, Tétouan
Arcidiocesi di Tangeri
Tangeri
- Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione
- Espiritu Santo (Parrocchia dello Spirito Santo)
- Notre Dame de l'Assomption
'Altre città
- Chiesa di San Bartolomeo, Asilah
- Chiesa di Chefchaouen
- Chiesa di San Bartolomeo, Asilah
- Chiesa di San Bartolomeo, Asilah (interno)
- Chiesa di Chefchaouen
Note
- ^ I dati statistici sono ricavati sommando i dati statistici delle singole diocesi, riportati annualmente dagli Annuari pontifici.
Voci correlate
- Cristianesimo in Nordafrica
- Cristianesimo in Marocco
- Conferenza episcopale regionale del Nordafrica
- Cattedrali in Marocco
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chiesa cattolica in Marocco
Collegamenti esterni
- Articolo sulla Chiesa in Marocco dal sito dei frati cappuccini, su fraticappuccini.it. URL consultato il 4 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2007).
- (FR) Arcidiocesi di Rabat, su dioceserabat.org.
- (ES) Arcidiocesi di Tangeri, su diocesistanger.org.
- (FR) Aumônerie des Etudiants Catholiques au Maroc, su aecam.ift.fr.
- (FR) Insegnamento cattolico in Marocco, su sg-ecam.org. URL consultato il 22 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2015).
- (EN) Annuario delle chiese in Marocco, su freewebs.com. URL consultato il 22 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2006).
- (EN) Cronologia delle diocesi cattoliche in Marocco, su katolsk.no.
- (EN) La Chiesa cattolica in Marocco sul sito di Gcatholic
- (EN) David Cheney, Chiesa cattolica in Marocco, su Catholic-Hierarchy.org.
- Papa Francesco in Marocco, la terra dei Protomartiri francescani, su assisiofm.it.
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